Seminario permanente di Filologia italiana e romanza
(Brno)

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Il Seminario permanente di Filologia italiana e romanza di Brno è uno spazio accademico per incontri, a scadenza non regolare, con relatori invitati che propongono interventi scientifici di ambito storico-filologico-letterario su argomenti originali (inediti, o appena pubblicati o in corso di pubblicazione).
Tutti gli interventi sono offerti anche alla locale Scuola di dottorato in lingue e letterature romanze, e agli studenti del Corso di laurea magistrale in lingua e letteratura italiana.
A partire dal 2022 alcuni interventi sono in presenza, altri online in diretta streaming sulla piattaforma Zoom all'indirizzo https://cesnet.zoom.us/j/97662221481. Dopo una breve fase di sperimentazione ibrida (con trasmissione anche degli eventi in presenza) si è preferito rinunciare a tale modalità.

Calendario primavera 2023

ven 3 marzo, ore 16:00, online https://cesnet.zoom.us/j/97662221481
Lucia Bertolini (Università eCampus di Novedrate)
Il giovane Verga fra Frine e Eva (a margine di un’edizione critica)

È cosa nota, ma di diffusione certo non manualistica, che la scrittura nel 1873 di Eva – insieme a Storia di una capinera, la prima affermazione nazionale del giovane Verga –, è preceduta e si collega alla stesura di un precedente romanzo finora inedito, Frine, scritto da Verga a seguito del suo primo brevissimo soggiorno fiorentino del 1865.
La conclusione del lavoro editoriale per entrambi i romanzi mette a disposizione degli studiosi una notevole quantità di materiale variantistico relativo ad un medesimo percorso che, per quanto discontinuo e marcato da momentanee fratture, consente di essere esplorato unitariamente da diversi punti di vista (temi e motivi, onomastica, poetica, etc.) che saranno illustrati per via di esempi.

 

ven 17 marzo, ore 16:00 online https://cesnet.zoom.us/j/97662221481
Sabrina Stroppa (Università per Stranieri di Perugia)
Anni, mesi, giorni. La lista di date delle "note intime" petrarchesche, tra storia della critica e problemi di lettura

L’enigmatica lista autografa di date, corredata di notazioni latine, depositata nelle carte finali del codice abelardiano di Petrarca (Par. lat. 2923) ha interrogato i suoi lettori dalla sua prima segnalazione, ad opera di Pierre de Nolhac (1892 e 1907), fino alla recente ritrascrizione di Maddalena Signorini (2019). Si propone una lettura della lista, con osservazioni di dettaglio sui vari simboli e segni paragrafematici di cui è corredata, che ne problematizzerà la divisione in sequenze, nel tentativo di offrire una possibile interpretazione di un testo di per sé chiuso, una annotazione compiuta ad uso esclusivo dell'autore.

 

Ven 28 aprile, ore 16:00, online https://cesnet.zoom.us/j/97662221481
Piotr Salwa (Varsavia), L'enigmatico Ortensio Lando

Ortensio Lando è certamente una figura minore del cinquecento italiano ma negli ultimi anni i suoi scritti attirano sempre di più l’attenzione degli studiosi, in sintonia con l’attenzione sempre maggiore verso quello che è stato chiamato "cinquecento capriccioso" o "irregolare". La sua biografia è stata ricostruita solo in parte, e ciò non sorprende nel caso di un personaggio irrequieto, sempre in movimento e a volte costretto a confondere le sue tracce. Le linee di ricerca sembrano andare in due direzioni: da una parte si cerca di ricostruire il mondo mentale e l’ideologia di un intellettuale attratto dal pensiero erasmiano e dalle tendenze religiose eterodosse, dall’altra ci si sofferma sulla sua abbondante produzione in volgare, tutt’altro che univoca o trasparente. Lando, infatti, gioca consapevolmente sull’ambiguità, sulle contraddizioni, sul paradosso; emblematico, ma non eccezionale, il caso del suo Libro dei paradossi e della successiva Confutazione del libro dei paradossi. Non firma le sue opere con nome proprio, nascondendosi dietro vari pseudonimi o attribuendole ad altri autori, parla di sé – di solito male – come di un estraneo, e al tempo stesso lascia segni inconfondibili del suo stile e della sua personalità. Leggere Lando significa far fronte a continui rompicapi e non essere mai sicuri delle proprie conclusioni. Se l’interpretazione deve portare alla ricostruzione di un’immagine coerente di un autore, nel caso di Lando si è condannati alla sconfitta. Lo potranno illustrare alcuni esempi discussi durante il seminario.

 

mar 2 maggio, ore 12:00, aula G02
Matthias Bürgel (Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg)
Domenico Cavalca lettore di Bartolomeo da San Concordio

Le iniziative di traduzione messe in atto all’inizio del Trecento dal domenicano Bartolomeo da San Concordio sembrano aver esercitato un influsso fondamentale su quelle del suo confratello Domenico Cavalca. Effettivamente, il frate predicatore di Vicopisano si avvale non soltanto delle modalità di traduzione caratteristiche di Bartolomeo, ma anche di citazioni dei classici che può trovare nelle sue opere, innanzitutto negli Ammaestramenti degli antichi. Di fronte a tali stretti contatti fra i due volgarizzatori, il convento pisano di S. Caterina si rivela, infatti, una vera e propria officina della traduzione presso cui circolavano testi dalla natura più varia.

 

ven 5 maggio, ore 10:00, aula G21
Matthias Bürgel (Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg)
Spina e Rosa: un volgarizzamento anonimo del XIV secolo

Il Compendium theologicae veritatis del domenicano alsaziano Hugo Ripelin de Argentina (ca. 1200-1268) è uno dei trattati più fortunati dell’intera letteratura medievale, come ci attestano i più di 900 testimoni pervenutici. Pertanto non può certamente stupire che anche tale testo sia stato sottoposto a varie iniziative di traduzione. Infatti, una ventina di codici ce ne trasmettono anche un volgarizzamento italiano, sebbene limitato alle sezioni dedicate ai vizi (Libro Spina) e alle virtù (Libro Rosa). Si presentano alcune prime indagini sulla tradizione manoscritta, da cui risulta una circolazione ampia e variegata di un’opera non priva di elementi originali.

 

lun 15 maggio, ore 16:00, online https://cesnet.zoom.us/j/97662221481
Valeria Lehmann (Università di Napoli “Federico II” / Scuola Superiore Meridionale)
"O mais mutilado monumento da literatura de Quinhentos"? Il teatro gilvicentino al vaglio dell'Inquisizione

L’intervento propone alcune considerazioni di carattere filologico sul teatro di Gil Vicente. Per il corpus gilvicentino, conservato in gran parte grazie a edizioni postume, non si dispone ancora di un’edizione critica integrale; le edizioni moderne, salvo qualche eccezione, si limitano a riprodurre il testo della princeps, la Copilaçam de todalas obras de Gil Vicente (Lisbona, 1562), nonostante la critica (Pratt, Reckert, Teyssier, Tavani) abbia più volte sottolineato l’evidenza di interpolazioni presumibilmente introdotte dai figli del drammaturgo in accordo con l’editore. Lo studio degli indici dei libri proibiti, il confronto fra l’editio princeps e una seconda edizione (Lisbona, 1586) fortemente censurata dall’Inquisizione, l’analisi delle varianti testuali attestate dalle poche folhas volantes pervenuteci contenenti edizioni avulse permettono di far luce almeno in parte sulle vicissitudini occorse alla tradizione del corpus; la lettura di passi scelti dall’edizione di Valeria Tocco (Tocco 2014) dell’Auto da Barca do Inferno e la presentazione della proposta di edizione della Tragicomedia de Dom Duardos a cura della relatrice introdurranno, da un lato, una classificazione della natura delle interpolazioni, dall’altro, un tentativo di risolvere, laddove possibile, le impasse editoriali di una produzione teatrale in grado di suscitare ancor oggi l’interesse del pubblico portoghese e non solo.

 

call for papers 

"Fiori, fioretti, detti e sentenze. Letteratura gnomica tra tardo medioevo romanzo e rinascimento."

(Masarykova univerzita - Brno, 14-15 settembre 2023)

https://romanistika.phil.muni.cz/seminario-permanente-di-filologia/fiori-fioretti-detti-sentenze-letteratura-gnomica-tra-tardo-medioevo-romanzo-e-rinascimento

 

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